LUNA  

(di SALVIO)

Luna è nata nel mese di febbraio del 1987. 
Mi fu regalata da un amico quando aveva appena 20 giorni. Io ero bambino, avevo appena 10 anni. Aveva bisogno ancora della sua mamma, ma grazie al nostro affetto, riuscì a riprendersi brillantemente. Era una cucciolotta davvero dolce, giocherellona, instancabile. 
Aveva appena qualche mese quando tutto a un tratto si abbatté improvvisamente; per tre giorni di seguito non toccò cibo. Così dopo averla avvolta in una copertina la portai in un ospedale veterinario dove gli fu diagnosticata la gastroenterite. Fu ricoverata per una settimana, quasi avevo perso tutte le speranze, ma grazie a Dio riuscì a riprendersi e ritornò tra noi più vispa di prima. Era la mia vita, le volevo un bene enorme. Gli anni passavano e Luna cresceva in perfetta forma. Partorì anche sei meravigliosi cuccioli di cui 5 femmine e un maschio. Dopo circa 2 anni ebbe anche un secondo parto e questa volta sette cuccioli di cui quattro maschi e tre femmine. Che amore di cagnetta. 

 

 

 

 

 

 





Ricordo qualche mese dopo il secondo parto, mentre giocava nel suo giardino, ad un tratto fu assalita da due dalmata. La vidi sospesa in aria tra le due bocche aggressive che tiravano in direzione opposta. Non dimenticherò mai le grida della mia piccola Luna, impaurita, inaspettatamente assalita. Fortunatamente grazie a Dio riuscimmo tre di noi a scacciare le bestie feroci. Luna fu sotto shock per quattro giorni, impaurita e spaesata; in più riportava due ferite abbastanza gravi sui fianchi. Poverinaaaa! Riuscì a riprendersi in fretta, perchè il nostro affetto era immenso, si sentiva amata e curata, e poi aveva voglia di vivere. Un giorno la posi sul davanzale della finestra per scattargli una foto, ma proprio nello scattare la foto sentii un rumore:era Luna che cadde giù dalla finestra; era alto più di due metri. Luna successivamente ne ha passate ancora tante, ma tante tante che ora non sto ad elencare altrimenti non basterebbe la notte per ricordarle tutte. Era troppo bella, mi manca da morire. La sera aspettava vicino alla porta che tornassi da scuola, e ultimamente mi aspettava dal lavoro. La portavo spesso sulla spiaggia per farla sentire libera, per farla correre negli spazi più aperti e si divertiva molto. Io ci parlavo con lei, comprendevo tutti i suoi stati d'animo, avevamo un nostro linguaggio. Mi adorava. Salvio.