P. Antonio BELLUCCI, direttore dell' Oratoriana dal 1945 al 1969

 

 

 

Antonio BELLUCCI  (di Alberto Petrucciani su http://www.aib.it/aib/editoria/dbbi20/bellucci.htm)

(Napoli 31 maggio 1887 - Napoli 7 settembre 1971)  Laureato in diritto civile e canonico alla Facoltà giuridica pontificia, venne ordinato sacerdote nel settembre 1911.
Fu poi per qualche anno, prima di entrare nella Congregazione dei Padri dell'Oratorio, archivista dell'Archivio storico diplomatico del Tesoro della Cattedrale di Napoli, che gli deve il suo ordinamento.  Allievo di monsignor Gennaro Aspreno Galante, si dedicò particolarmente a ricerche di archeologia cristiana e storia ecclesiastica e si devono a lui ritrovamenti e scavi di catacombe napoletane. Fu rappresentante per Napoli della Pontificia commissione di archeologia sacra, membro della Commissione conservatrice dei monumenti e scavi e degli oggetti di antichità e d'arte della provincia di Napoli dal 1929, socio corrispondente della Pontificia Accademia romana di archeologia dal 1934 e socio ordinario dell'Accademia Pontaniana di Napoli; fu anche segretario della Sezione di archeologia, storia ecclesiastica e belle arti dell'Accademia San Pietro in Vincoli di Napoli e membro della giunta direttiva della Sezione di Napoli dell'Istituto di studi romani.
Partecipò dal 1915 alla prima guerra mondiale come cappellano militare, nell'artiglieria, e venne congedato nel 1919. Curò fin da giovane la Biblioteca Oratoriana diventandone presto, di fatto, il direttore, anche se solo nell'ottobre 1945 ne venne nominato formalmente Prefetto. Negli anni Venti fece allestire la terza sala della Biblioteca, con scaffalature antiche cedute dalla Nazionale per il trasloco alla Reggia, e vi collocò anche la sua libreria privata, via via arricchita di opere antiche e di pregio, che aveva destinato all'Oratoriana, rendendola così già accessibile agli studiosi.
Curò con grande impegno personale, collaborando con la soprintendente Guerriera Guerrieri a cui era legato da grande e reciproca stima, la protezione delle raccolte della Biblioteca Oratoriana dai rischi della guerra e poi la ricostruzione e la riapertura al pubblico dopo i gravi danni subiti dall'edificio nei bombardamenti di Napoli. Si devono a lui anche i restauri dei quadri e la sistemazione della Pinacoteca. Nell'aprile 1946 era stato nominato Conservatore onorario del Monumento dei Girolamini.
Socio dell'Associazione italiana biblioteche dalla sua costituzione (1930), partecipò al suo primo Congresso nazionale nel 1931. Nel dopoguerra, venne eletto nel Comitato provvisorio della Sezione della Campania e della Calabria (1948-1949) e poi confermato nei Comitati regionali fino alla morte. Nella seconda guerra mondiale fu richiamato come cappellano capo, sempre in artiglieria, fino all'ottobre 1943. Si prodigò nei soccorsi a seguito dell'esplosione di una nave carica di munizioni nel Porto di Napoli il 28 marzo 1943, venendo decorato con la croce di guerra al valore.
Inoltre insegnò per alcuni anni archeologia classica e storia dell'arte antica all'Istituto superiore di magistero S. Chiara di Napoli e religione, dal 1931 fino agli anni Cinquanta, all'Istituto tecnico per ragionieri e geometri Giambattista Della Porta.  Pubblicò numerosi studi nel campo delle antichità cristiane, della storia ecclesiastica, dell'agiografia e dell'arte sacra, oltre che sulla Biblioteca Oratoriana e sulle sue raccolte. Collaborò ad «Accademie e biblioteche d'Italia», al «Bollettino dell'Istituto di patologia del libro», all'«Almanacco dei bibliotecari italiani» e ad altri periodici.
Fu anche ispettore bibliografico onorario per la provincia di Napoli, dal 1930, e nel 1954 gli venne conferita la medaglia d'argento di benemerito della cultura.   

 Il nostro ricordo.  Non c'è stato dato molto tempo per poter conoscere meglio il grande Direttore dell'Oratoriana, ma quel poco è bastato per conoscerne la profonda umanità e renderlo indimenticabile. Non era solo uno studioso di chiara fama, era anche un bravissimo Sacerdote e un uomo generoso.                                                                                   Berardi - Caracciolo

Un ricordo di chi lo ha frequentato a lungo...  e un breve video RAI.

La foto di S. Di Giacomo di cui parla Bellucci nel video...

Il P. Antonio Bellucci nel ricordo di P. Giovanni Ferrara